Allattamento al seno

Allattamento e prevenzione dalle allergie

I benefici del latte materno sono riconosciuti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha fatto dell’allattamento al seno uno degli obiettivi prioritari di salute pubblica a livello mondiale.

L’allattamento esclusivo al seno rappresenta infatti il mezzo migliore per prevenire le malattie causate da allergie verso componenti (antigeni) alimentari. Gli studi sulla relazione tra allattamento al seno e protezione dall’insorgenza di allergie sono numerosi, e ne sono stati fatti molti da quando le allergie sono diventate più frequenti nella popolazione.

Le allergie, in Italia, colpiscono circa 1 bambino su 4. Possono comparire ad ogni età, anche nel primo anno di vita, e sono influenzate non solo dalla predisposizione genetica ma anche da fattori ambientali.

La prima barriera contro le allergie è il latte materno perché contiene una serie di sostanze (anticorpi specifici, batteri, zuccheri complessi ad azione sul microbioma intestinale e sul sistema immune del neonato, acidi grassi essenziali) in grado di proteggere il bambino dalle infezioni e dalla comparsa di numerose malattie, tra cui appunto le malattie allergiche. Per la sua completezza, inoltre, il latte materno consente di poter ritardare il contatto con altri alimenti potenzialmente allergizzanti fino a quando la maturazione dell’intestino del bambino non consenta variazioni della dieta (divezzamento).

Quando il latte della mamma non è disponibile, ai bambini a rischio di sviluppare allergie, in particolare alle proteine del latte vaccino, si raccomandano prodotti idrolizzati. Si tratta di “latti” formulati in modo da avere una composizione il più vicina possibile a quella del latte materno che vengono sottoposti a un particolare procedimento (idrolisi) che provoca la scissione delle proteine riducendone la capacità di indurre reazioni allergiche.

Un’altra strategia preventiva è l’introduzione nella dieta di mamme e bambini di prebiotici e probiotici. Questi ultimi sono microrganismi vivi (presenti in molti alimenti comuni, come yogurt o latte fermentato) che possono apportare benefici alla salute quando somministrati in quantità adeguate. In qualità di immuno-modulatori della risposta allergica, nelle linee guida della World Allergy Organization vengono raccomandati per la prevenzione delle allergie, soprattutto la dermatite atopica.

Il lattante nei primi mesi di vita è particolarmente esposto al rischio di contrarre allergie per via orale.

Per un neonato dunque non esiste alimento migliore del latte della propria mamma. Il latte materno, infatti, apporta tutte le sostanze essenziali che gli assicurano un’ottima crescita, inoltre la sua particolare composizione gli garantisce importanti fattori protettivi in grado di salvaguardare la sua salute e difenderlo dalle infezioni. È ormai condiviso a livello internazionale che l’allattamento per il bambino:

  • riduce l’incidenza e la durata delle gastroenteriti,
  • protegge dalle infezioni respiratorie,
  • riduce il rischio di sviluppare allergie,
  • migliora la vista e lo sviluppo psicomotorio,
  • migliora lo sviluppo intestinale e riduce il rischio di occlusioni,
  • contribuisce a una migliore conformazione della bocca,
  • protegge contro le otiti,
  • riduce il rischio di diabete e di tumori del sistema linfatico.

Quello che accade nei primi mesi di vita del bambino è importante per il successivo sviluppo delle allergie più comuni, come quelle dell’apparato respiratorio, quelle della pelle e quelle alimentari.

Tra i fattori che possono condizionarne lo sviluppo, oltre all’esposizione a sostanze che inquinano l’ambiente o a microbi, vi sono anche l’assunzione del latte materno e l’alimentazione seguita dalla madre nel periodo dell’allattamento. Il latte materno è dunque la principale forma di nutrizione del neonato nel periodo più critico per lo sviluppo del sistema immunitario.