Il bambino non vuole più il latte: rischia carenza di calcio?
Quando si nasce, per molti mesi, ci si nutre di un solo alimento: il latte. Poi viene il momento fatidico dello svezzamento e i bambini imparano, piano piano, a mangiare di tutto, anche se il latte resta sempre uno degli alimenti più importanti della loro dieta. Capita a volte però che i più grandicelli comincino a manifestare progressivamente un rifiuto verso il latte.
«Dottore mio figlio non vuole più il latte»: più volte mi è capitato di discutere ai bilanci con genitori preoccupati per una possibile carenza di calcio nelle ossa durante la crescita.
Il calcio è una delle sostanze più importanti per lo sviluppo naturale e per il buon mantenimento della salute del bambino.
Costituisce una sostanza strutturale delle ossa e dei denti e agisce sui meccanismi cellulari, la contrazione muscolare, la trasmissione nervosa, la coagulazione del sangue, l’attivazione degli enzimi e il funzionamento degli ormoni. Il latte e i latticini costituiscono un eccezionale fonte di calcio, grazie all’elevato contenuto di calcio e all’alta biodisponibilità di calcio. La biodisponibilità di calcio contenuta nel latte è di circa il 30%.
L’Organizzazione Mondiale della Salute consiglia l’assoluta nutrizione dei neonati con latte materno fino al 6° mese di vita e la continuazione dell’allattamento con cibi integrativi fino almeno al primo anno di vita.
Il tipo e la quantità di latte che deve consumare un bambino dipendono dall’età, dalle sue esigenze, dal ritmo di sviluppo, dal peso corporeo, da eventuali allergie e dalle restanti abitudini alimentari. Tutti questi fattori dovrebbero essere valutati dal pediatra in modo da scegliere il latte più adatto al bambino. Nel neonato le necessità quotidiane di calcio ammontano a 800 mg. Nei bambini fino a 11 anni, le necessità ammontano a 1200 mg al giorno. Nell’adolescenza si arriva fino a 1500 mg.
Fabbisogno di calcio durante la crescita:
6-12 mesi: 280 mg/die
1-3 anni: 450 mg/die
4-10 anni: 800 mg/die
11-17 anni: 1.150 mg/die
Dopo il primo anno il latte vaccino non è un alimento indispensabile, anche se appartiene alla nostra storia.
Come è buona regola non conviene forzare un bambino a mangiare qualcosa che lui rifiuta. Un primo tentativo si può fare mascherando un po’ il sapore del latte con cacao o orzo: spesso funziona. Ma se invece c’è un vero e proprio rifiuto, allora occorre sostituire il latte con altri alimenti. Yogurt, formaggi e ricotta sono buone alternative. Ma se non gradisce neanche questi alimenti è bene ricordare che il calcio è presente anche nell’acqua e in una grande varietà di vegetali (frutta secca, legumi, spinaci). Basterà avere un po’ di fantasia in cucina per assicurare il giusto apporto giornaliero di calcio. In tal caso è utile discutere con il proprio pediatra se può essere d’ausilio un integratore.