Fumo passivo salute dei bambini

Che effetti ha il fumo passivo sulla salute dei bambini?

L’esposizione al fumo rappresenta una vera emergenza per la salute globale: nonostante gli effetti nocivi siano noti ormai da tempo, una quota significativa della popolazione pediatrica è ancora oggi esposta quotidianamente al fumo sia in utero che in epoca postnatale.

Decisamente è meglio non fumare in casa soprattutto se ci sono dei bambini, perché non è sufficiente arieggiare gli ambienti in cui c’è fumo di sigaretta: infatti alcune particelle persistono per molto tempo specie sui tessuti (tappeti, divani, tende, moquette).

Vediamo passo dopo passo cosa accade

L’esposizione al fumo in epoca gestazionale è correlata a problemi di sviluppo nel feto, così come in epoca postnatale si correla ad un rischio aumentato di morte improvvisa nei lattanti. È noto infatti che la SIDS, morte di un piccolo apparentemente sano mentre dorme, riconosce come concausa anche il fumo materno durante la gravidanza. Si stima che dal 25 al 40% dei casi di sindrome della morte improvvisa del lattante (SIDS) siano collegati al fumo durante la gravidanza.

Il fumo passivo aumenta la possibilità che i bambini abbiano problemi di salute in generale. Esiste una relazione causale tra l’esposizione passiva al fumo dei genitori, in particolare il fumo della madre, e la comparsa di malattie dell’orecchio medio, compresa l’otite media acuta, l’otite ricorrente e le infezioni croniche dell’orecchio medio. Inoltre, i bambini presentano fisiologicamente una frequenza respiratoria più elevata e, di conseguenza, sono più facilmente esposti agli inquinanti presenti nell’aria.

I bambini esposti al fumo passivo soffrono con maggior frequenza di attacchi d’asma, tosse e altri problemi respiratori, tra cui le bronchiti e talora polmoniti.

I ricercatori hanno dimostrato che i figli di fumatori hanno un rischio doppio rispetto ai figli dei non fumatori di avere una polmonite nel primo anno di vita; inoltre, malattie come la bronchiolite da virus respiratorio sinciziale (VRS) può manifestarsi in modo più grave nei bambini esposti al fumo passivo. Ovviamente questi effetti dannosi si amplificano nel caso di lattanti nati pretermine, o di basso peso o con malattie concomitanti.

L’esposizione al fumo passivo prima o dopo la nascita è stata associata a un aumento molto significativo del rischio di asma (maggiore dell’80%). Questa associazione potrebbe essere una conseguenza della maggiore frequenza delle infezioni respiratorie. Se un bambino soffre di asma, il fumo passivo può peggiorare i suoi sintomi aumentando l’utilizzo di farmaci e gli accessi al PS, o il ricorso alle cure ospedaliere.

I danni, peraltro, possono perdurare nel tempo, anche fino all’età adulta: chi è cresciuto con genitori fumatori ha un rischio doppio di sviluppare in età adulta placche carotidee che possono portare a gravi conseguenze come trombosi e ictus.

I bambini esposti al fumo passivo hanno maggiore possibilità di sviluppare da adulti un cancro del polmone rispetto alla popolazione non esposta al fumo. Inoltre, i figli dei fumatori hanno più probabilità di iniziare a fumare da soli, perpetuando una situazione ciclica di rischio ambientale.

Come proteggere i bambini? Smettere di fumare è la soluzione ottimale!

Se i genitori non riescono a smettere di fumare devono però rendere l’intera casa senza fumo. Per proteggere la salute dei bambini non è sufficiente avere una stanza della casa senza fumo o fumare in casa solo quando il bambino non è nelle vicinanze.

Un bambino che gioca o gattona sul pavimento avrà molte probabilità di raccogliere con le mani residui di fumo e ingerirli. Perché il fumo di terza mano, ovvero il residuo che rimane su pareti, mobili e altri oggetti della casa, sugli abiti e nell’abitacolo delle automobili è molto pericoloso per la salute, né più né meno come il fumo passivo.