Vaccinazione bambino

Vaccini: tra scienza e falsi miti

È stata necessaria una pandemia per ribadirci l’importanza dei vaccini?!

Voglio auspicare che questa convinzione dell’importanza dei vaccini si possa radicare anche nei soggetti più scettici.

Nel ‘700 un medico inglese di nome Edward Jenner, medico di campagna, scoprì che le mungitrici delle mucche affette dal vaiolo non contraevano la temibile malattia in quanto sviluppavano, a contatto con le pustole delle mammelle delle mucche infette, una sorta di immunità non solo contro il vaiolo vaccino (delle vacche) ma anche contro il vaiolo umano. Ciò dimostrava come l’inoculazione del vaiolo delle mucche fosse in grado di conferire la protezione contro quello umano. Da qui nacque la pratica di introdurre il “vaiolo vaccino” nell’uomo e di diffondere tale pratica in tutto il mondo.

Nel 1800 grazie a Pasteur fu adottato il termine “vaccinazione” per indicare la pratica di immunizzare l’uomo tramite appunto un VACCINO al fine di debellare le malattie diffusive e contagiose.

I vaccini rappresentano un’arma importante contro molte malattie infettive, in quanto hanno rivoluzionato la storia della nostra salute e quella dei nostri bambini.

I vaccini proteggono dalle patologie tipiche dell’infanzia, come morbillo, parotite, rosolia contrastano il tetano e ogni anno rappresentano un baluardo contro l’influenza stagionale, che mette a rischio non solo i bambini, ma anche gli anziani e le persone più fragili.

È stato scoperto che la vaccinazione anti-pneumococco tredici valente è utilissima per contrastare le infezioni provocate da questo batterio non solo nei bambini (otiti e polmoniti) ma anche nei soggetti anziani e quindi proposta a chi affronta le patologie della terza età.

Ma i vaccini, purtroppo, sono accompagnati anche da falsi miti e da credenze che non hanno alcun fondamento scientifico.

Perché i vaccini fanno paura?

Grazie alla vaccinazione di massa abbiamo assistito alla riduzione delle infezioni, alla riduzione del numero di casi di malattia, alla riduzione delle sequele invalidanti e alla riduzione dei decessi ma questo purtroppo ha generato anche la perdita della percezione del rischio della malattia.

Perché i vaccini fanno paura

Abbiamo assistito alla colpevolizzazione dei vaccini, sostenuta da blog e social media cercando ad ogni costo una correlazione necessaria tra vaccino e nesso causale trasformando una correlazione temporale in una correlazione di causa, a causa della difficoltà di accettare un intervento medico su un bambino sano nei primi anni di vita.

A questo scopo nel 2017 la Società Italiana di Pediatria (S.I.P.) ha emanato un documento ufficiale che abbiamo avuto il piacere di affiggere nei nostri ambulatori come Poster in cui vengono “smontati” i falsi miti privi di fondatezze scientifiche.

Proviamo a fare chiarezza!

I vaccini causano l’autismo? Falso

Su questo la letteratura scientifica ha lavorato tantissimo, ed è stato già dimostrato che non vi è alcun rischio di sviluppare l’autismo associato ai vaccini. Questa presunta associazione tra vaccini e autismo risale ad una pubblicazione di Andrew Wakefield del 1998 che legava il vaccino del morbillo ai sintomi dell’autismo, e che in seguito è stato dimostrato essere completamente falsa: lo studio è stato smentito, e il suo autore è stato radiato dall’Ordine dei Medici del Regno Unito. Oggi tutto il mondo scientifico è concorde nel dire che non vi è alcuna evidenza di associazione tra vaccini e autismo.

È vero che si corrono rischi con la vaccinazione? Falso

I vaccini in commercio sono assolutamente sicuri. Prima di essere commercializzati seguono, di solito per anni, una serie di test e controlli molto rigidi che servono proprio a verificarne non solo l’efficacia, ma anche la sicurezza. La valutazione viene fatta su migliaia di soggetti con caratteristiche diverse tra loro, in modo da esplorare più aspetti possibile. Inoltre, è sempre attivo un sistema di farmacovigilanza che monitora nel tempo eventuali effetti collaterali, in modo da poter intervenire immediatamente: esattamente come avviene per qualsiasi altro farmaco.

I vaccini contengono ingredienti e additivi pericolosi? Falso

I vaccini sono composti da uno o più microorganismi attenuati o inattivati, acqua distillata sterile o soluzione fisiologica sterile, adiuvanti tra i quali i sali di alluminio, stabilizzanti quali albumina e gelatina e antibiotici in dosi molto basse. Le minime quantità di queste sostanze non sono tossiche: in natura ne assumiamo quantità molto maggiori e possono causare reazioni allergiche in 1 caso ogni 2 milioni di somministrazioni.

Troppi vaccini possono indebolire il sistema immunitario, soprattutto nei bambini più piccoli? Falso

Fin dalla nascita, il nostro sistema immunitario incontra migliaia di virus e batteri e produce anticorpi diretti contro gli antigeni che li compongono. Ogni vaccino, invece, contiene di fatto un singolo (o pochi tipi di) antigene, caratteristico di una determinata malattia: per questo, anche quando somministriamo più vaccini contemporaneamente la quantità di antigeni che iniettiamo è una parte infinitesimale rispetto a ciò che incontriamo in ogni istante nella vita quotidiana.

Tanti vaccini somministrati in un’unica puntura sono dannosi? Falso

Il nostro sistema immunitario è in grado di riconoscere e rispondere contemporaneamente ad un elevatissimo numero di antigeni. Basti pensare che negli anni 80 (documento ufficiale della Sip del 2017) iniettavamo 3000 antigeni per vaccinare contro 7 malattie (difterite, tetano, pertosse, polio, morbillo, parotite e rosolia) mentre ora iniettiamo 150 antigeni per tutelare i bambini da 14 malattie.
Molteplici studi hanno dimostrato come la produzione di anticorpi sia equiparabile per le somministrazioni multiple così come per le somministrazioni singole.

Vaccinarsi non è importante in quanto si è più protetti prendendo direttamente la malattia? Falso

La vaccinazione è importantissima: è uno dei principali sistemi di prevenzione delle malattie infettive. Contrarre la malattia in realtà può causare una serie di complicanze anche gravi, e conseguenze permanenti che possono essere prevenute soltanto dai vaccini. Nessuno di noi può sapere a priori se, infettandosi con una determinata malattia, avrà un decorso tranquillo oppure se rischia di andare incontro a conseguenze anche gravi. Per questo diventa fondamentale vaccinarsi. I dati sul morbillo parlano chiaro: per ogni mille bambini che contraggono l’infezione naturale, uno va incontro a una grave encefalite e da 1 a 3 possono morire per complicanze neurologiche o respiratorie. Al contrario la vaccinazione combinata morbillo-parotite-rosolia può provocare una grave reazione allergica solo in un bambino ogni milione di vaccinati.

I bambini con patologie croniche non possono vaccinarsi? Falso

I bambini con patologie croniche hanno bisogno di essere vaccinati più degli altri. In particolare, sono raccomandate due vaccinazioni: la vaccinazione antinfluenzale e quella anti-pneumococcica. Soprattutto per i bambini che hanno patologie respiratorie croniche, malattie cardiache croniche, problematiche neurologiche o immunodeficienze (difetti del sistema immunitario). In questi bambini è importante garantire una protezione che permetta loro di avere una vita il più normale possibile, anche all’interno della comunità che frequentano.

I vaccini non sono efficaci, poiché non proteggono il 100% dei vaccinati? Falso

Proprio perché i vaccini non hanno un’efficacia del 100%, è necessario mantenere percentuali di coperture vaccinali sempre alte. L’alto numero di soggetti immunizzati impedisce, infatti, la trasmissione delle malattie infettive anche alle persone che non hanno risposto in maniera efficace ai vaccini, instaurando la cosiddetta immunità di gregge.

Il vaccino contro l’influenza non funziona perché anche le persone vaccinate si ammalano? Falso

Il vaccino contro l’influenza è un valido strumento di prevenzione. Tuttavia, durante la stagione invernale capita di incappare in sindromi simil-influenzali, dando l’impressione che la vaccinazione non abbia funzionato. In realtà tali sindromi sono causate da altri virus (rhinovirus, adenovirus, virus parainfluenzali), che non rientrano nella vaccinazione, ma sono anche meno pericolose. L’influenza è una delle malattie a maggiore impatto sociale, perché provoca ogni anno in Italia da 5 a 8 milioni di contagi, con circa 8mila morti e alti costi per la sanità pubblica.

La pandemia da SARS-CoV-2 ha mostrato bene quale può essere l’impatto di una malattia virale a così alta diffusione quando non abbiamo mezzi per controllarla adeguatamente. Il vaccino contro l’influenza stagionale ha, dunque, una duplice funzione nel proteggere le persone più fragili: direttamente, se queste sono sottoposte a vaccinazione, e indirettamente, perché tante più persone nella popolazione si vaccinano, tanto meno circola il virus.

Coronavirus bambina si lava le mani

C’è voluta una pandemia per farci capire l’importanza dell’igiene delle mani!

In attesa dell’estensione di massa del vaccino anti Coronavirus, proteggiamoci con i Dispositivi di Protezione Individuale, non dimentichiamoci dell’importanza dell’Igiene delle mani, rispettiamo i provvedimenti di isolamento e di quarantena e ricordiamoci sempre che solo i vaccini così come ci hanno dimostrato in passato possono liberarci da certe malattie e in particolare da questa pandemia.