Allergia ai pollini: come aiutare i bambini a respirare meglio

Allergia ai pollini: come aiutare i bambini a respirare meglio

Con la bella stagione cresce la voglia dei bambini di giocare e passare più tempo all’aria aperta. Purtroppo cresce continuamente il numero dei piccoli pazienti che diventano sensibilizzati agli allergeni non solo stagionali ma anche perenni. Cosa possiamo fare in questi casi? Ci sono diverse strategie che i genitori possono adottare per alleviare i sintomi e garantire ai bambini di respirare meglio durante i periodi di allergia stagionale.

Che cos’è l’allergia ai pollini?

L’allergia pollinica è un’esagerata reazione dell’organismo a pollini prodotti da varie specie di piante, erbe ed alberi. I casi più frequente sono quelli dell’allergia alle graminacee (erbe la cui fioritura avviene nel periodo da fine aprile a fine settembre), alla parietaria (la cui fioritura è più precoce e duratura) e all’olivo (che fiorisce in primavera), con differenze nelle varie regioni d’Italia. Negli ultimi tempi si è assistito ad un progressivo aumento delle allergie ai pollini di altre specie vegetali: esempio degli alberi “a fioritura precoce” (da gennaio a marzo), come betulla, nocciolo, carpino ed in particolare del cipresso (febbraio-aprile), ma anche di altre piante a fioritura nella tarda estate ed inizio autunno come l’ambrosia e l’artemisia.

Come si manifesta?

L’allergia ai pollini ha andamento tipicamente stagionale: i sintomi si manifestano solo in un determinato periodo dell’anno, quello cioè corrispondente alla fioritura della pianta cui il polline appartiene. I sintomi possono variare da lievi a gravi e possono includere: starnuti ripetuti; prurito agli occhi, al naso e alla gola; congestione nasale e secrezione nasale chiara o acquosa; tosse e difficoltà respiratorie.
Tuttavia, alcuni bambini presentano anche sindrome orale allergica. Quest’ultima è una manifestazione di cross-reattività tra alimenti e pollini che hanno in comune una determinata sostanza (detta antigene), compare tra pochi minuti e 30-60 minuti dal contatto con l’alimento e si manifesta con prurito, bruciore e talora anche comparsa di vescicole nel cavo orale.

Come prevenire i sintomi nel periodo a rischio?

Ovviamente i pollini sono abbondantemente presenti nell’ambiente esterno, e quindi i sintomi tendono ad accentuarsi all’ aria aperta (outdoor). Tuttavia è bene ricordare anche che i pollini circolano negli ambienti domestici, in cui entrano durante il giorno attraverso le finestre aperte oppure trasportati dall’esterno attraverso gli indumenti indossati o dallo stesso soggetto allergico o dagli altri membri della famiglia. Il polline trasportato all’interno dell’abitazione si deposita poi, direttamente o indirettamente, sul cuscino, sul letto e sui peluches (indoor). Risultato: il bambino manifesta i sintomi dell’allergia proprio la notte e al mattino successivo. Se poi il bambino è sottoposto a fumo passivo ricordiamo che questo è un fattore aggravante per l’apparato respiratorio del bambino stesso.
Ridurre l’esposizione al polline attraverso l’uso di filtri per l’aria, mantenere le finestre chiuse durante i periodi di alta concentrazione di polline, lavarsi frequentemente le mani e cambiarsi i vestiti dopo essere stati all’aperto possono aiutare a ridurre i sintomi della pollinosi.

Come si fa la diagnosi?

La diagnosi di allergia ai pollini si basa prevalentemente sulla storia clinica del bambino: la familiarità, una descrizione accurata dei sintomi con informazioni relative alla loro stagionalità e alla loro durata. Per confermare il sospetto di allergia e identificare l’allergene responsabile, la prima cosa da fare è quella di verificare la sensibilizzazione IgE-mediata verso l’allergene. Il metodo più usato per diagnosticare l’allergia ai pollini è quello del prick test, che consiste nell’applicare sulla pelle dell’avambraccio una goccia di estratto dell’allergene, nel pungere la goccia con una lancetta monouso e nell’osservare la reazione locale. Se si sviluppa una reazione cutanea, come arrossamento o gonfiore, ciò indica una sensibilità allergica al polline testato. Per confermare la diagnosi si può ricorrere alla ricerca nel sangue di anticorpi IgE specifici per gli allergeni sospetti.

Quando fare i test allergologici nei bambini

Come si cura?

Il primo trattamento è la prevenzione: ridurre l’esposizione al polline anche se non sempre è possibile. Nel caso di allergie ad acari della polvere o al pelo di animali domestici, questo è relativamente semplice. Se invece il problema è una rinite allergica da pollini la situazione è più complicata: è infatti praticamente impossibile evitare del tutto i pollini, che circolano liberi nell’aria. Le terapie farmacologiche prevedono la somministrazione di antistaminici,di colliri per la congiuntivite , di cortisonici topici per il naso al fine di migliorare la qualità di vita dei bambini allergici.
Va però ricordata una cosa molto importante: la rinite allergica è in alcuni casi predittiva di asma bronchiale, quindi non va mai sottovalutata sia da parte del genitore, sia da parte del medico, ma va curata!
Per i bambini l’immunoterapia allergene specifica costituisce ad oggi l’unica cura in grado di abituare il sistema immunitario a tollerare meglio il polline responsabile dell’allergia.

Che cos’è l’immunoterapia allergene specifica?

L’immunoterapia allergene specifica può essere un’opzione di trattamento efficace per i bambini affetti da allergie, compresa l’allergia ai pollini. Il trattamento consiste nell’ esposizione controllata e graduale agli allergeni responsabili delle reazioni allergiche. Questo viene fatto mediante somministrazione di dosi crescenti di allergeni, sotto forma di iniezioni sottocutanee (SCIT) o gocce sublinguali (SLIT), nel corso di un periodo di tempo che può variare anche alcuni anni.

Non sottovalutare l’allergia ai pollini, perchè nel corso degli anni compromette la qualità di vita e il benessere del tuo bambino! Se ti sta a cuore l’argomento prenota una visita con il Dott. Giuseppe Felice per valutare tutte le opzioni di trattamento, inclusa l’immunoterapia allergene specifica, efficace e spesso risolutiva per le allergie stagionali.