ADHD: come riconoscere un bambino iperattivo
«È un bambino troppo vivace». «Non sta mai fermo». «È difficile da gestire». Chissà quanti genitori hanno pronunciato frasi come queste a proposito dei propri figli. In alcuni casi si tratta semplicemente di caratteriste comportamentali di difficile gestione, ma ciò non vuol dire che i bambini abbiano compromissioni neurobiologiche: risultano più esplorativi, poco inclini al rispetto delle direttive dell’adulto, ma possiedono buone o sufficienti capacità di autoregolazione. Altri invece sono affetti da ADHD, Sindrome da deficit di attenzione, uno dei più comuni disturbi dello sviluppo neuropsichico del bambino e dell’adolescente, che si caratterizza per la presenza di disattenzione, iperattività e impulsività.
Di Adhd è affetto all’incirca il 5% dei bambini di tutto il mondo, ma le percentuali non sono chiare, perché in molti casi il disturbo non viene diagnosticato in tempo.
Si potrebbe dunque affermare che, mediamente, in ogni classe di 25 alunni c’è un bambino con sindrome ADHD. Eppure, troppo spesso il problema rimane completamente ignorato, la diagnosi di iperattività nei bambini viene effettuata tardivamente e quindi anche gli interventi, in quanto tardivi, non risultano adeguati o sufficientemente coordinati.
Iperattività è un termine che però spesso oggi viene usato a sproposito. I bambini iperattivi portano con sé disturbi del neurosviluppo che compromettono in maniera importante la loro capacità di autoregolazione.
Questi bambini spesso si comportano in maniera molto impulsiva e agiscono prima di pensare. Hanno difficoltà a concentrarsi in una sola attività e spesso passano da una cosa all’altra in maniera aleatoria, senza terminare i progetti che iniziano. Molti di questi bambini non svolgono “il compito” affidato per più di un minuto se questo richiede attenzione e sforzo prolungato. Sembrano avere un livello di energia straordinariamente alto e socialmente si fanno notare ed esigono attenzioni e gratificazione.
L’iperattività non è una forma di vivacità eccessiva o una caratteristica di un bambino turbolento, ma un vero e proprio disturbo a carico della corteccia pre-frontale e di altre strutture sottocorticali che coinvolgono l’area dell’attività motoria, e che risponde a sintomatologie e criteri precisi.
Il problema principale riguarda il fenomeno di autoregolazione che si esprime attraverso forme comportamentali e che coinvolge diverse sfere cognitive (dalla capacità di organizzazione alle funzioni esecutive alla rappresentazione mentale di un obiettivo o l’inibizione di risposte adeguate alla situazione). Normalmente nell’età prescolare questo disturbo si caratterizza per la fase di iperattività, mentre nell’età scolare si identificano i primi problemi collegati alla mancanza di attenzione. Inoltre, crea anche grosse problematiche relazionali per il bambino sia nei confronti dei genitori, sia nei confronti degli altri bambini o degli insegnanti, facendo si che molto spesso il bambino non venga compreso, o venga isolato in quanto spesso non riesce a farsi comprendere. Molto spesso queste incapacità relazionali portano il bambino a sviluppare anche altri disturbi o tic, forme d’ansia e depressione, ritardi nell’apprendimento e difficoltà nel linguaggio.
La diagnosi di iperattività deve essere sempre valutata con una specialista che possa valutare i sintomi e la terapia.
Ma quali sono esattamente i sintomi mostrati dai bambini iperattivi?
Secondo il Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders devono essere presenti pattern di comportamento, di disattenzione, iperattività e impulsività persistenti e pervasivi in più contesti. L’insorgenza di tali sintomi deve essere presente prima dei 12 anni di età e gli stessi sintomi devono compromettere o interferire con la qualità del funzionamento sociale, scolastico o lavorativo. L’iperattività e l’impulsività si manifestano in questi soggetti attraverso una serie di comportamenti, tra cui:
- incapacità di stare fermi per un tempo prolungato;
- agitazione frequente che si dimostra con movimenti di mani e piedi;
- difficoltà a stare seduti quando la situazione lo richiede;
- facile distrazione a causa di stimoli esterni alla situazione;
- difficoltà a mantenere i turni nei giochi o nelle situazioni di gruppo;
- risposte precipitate prima che finisca la domanda;
- difficoltà nel seguire le istruzioni degli altri (non dovuto a una non comprensione);
- difficoltà nel mantenere l’attenzione durante compiti o attività ludiche;
- passaggi frequenti da un’attività incompleta all’altra.
Se sospetti che tuo figlio sia iperattivo e che coincida con il profilo che abbiamo descritto, è importante parlarne con il tuo Pediatra che saprà indirizzarti verso uno specialista per una diagnosi specifica e, se è il caso, per iniziare un trattamento quanto più tempestivo possibile.