Bagno dopo mangiato facciamo chiarezza

Si può fare il bagno dopo mangiato? Facciamo chiarezza su un mito ancora molto diffuso

Come ogni estate torna il classico dilemma dei genitori: i bambini possono fare il bagno al mare o in piscina dopo aver mangiato? Non ci sono indicazioni o raccomandazioni ufficiali da parte di società scientifiche o organizzazioni sanitarie. Come sempre ai miei pazienti suggerisco prudenza e uso del buon senso, perché il rischio congestione è possibile e le conseguenze potrebbero essere anche serie.

Che cos’è la congestione digestiva?

Si tratta di un blocco dei processi digestivi che si verifica quando il corpo viene esposto ad un repentino abbassamento della temperatura. In pratica, dopo aver mangiato, l’intestino si mette al lavoro per assorbire le sostanze nutritive provenienti dai cibi ingeriti: per farlo, richiama sangue da altri distretti corporei, attraverso un meccanismo di vasodilatazione a livello intestinale, che si accompagna a vasocostrizione a livello periferico. Il risultato è che mentre al distretto addominale arriva più sangue, in altre regioni del corpo (cervello compreso) potrebbe arrivarne un po’ meno.

Un brusco sbalzo di temperatura, come si verifica se ci si tuffa in acqua fredda o si beve una bevanda ghiacciata, potrebbe interferire con questo processo e alterare la circolazione del sangue.

Questo perché, per rimediare e mantenere la temperatura corporea costante, il cervello richiama a sé il sangue, con l’effetto che si interrompe il processo digestivo con conseguenti disturbi circolatori, crampi addominali, nausea, vomito o addirittura perdita di coscienza. Il problema è che se ci si trova in acqua in queste condizioni si può rischiare l’annegamento perché in caso di crampi e dolori prende il sopravvento il panico o per la perdita di coscienza.

Meglio aspettare che la digestione sia finita?

Non esiste una regola scientifica che preveda questa attesa anche perché la digestione avviene in modo diverso a seconda degli alimenti assunti. Può avere un senso se il bambino ha consumato un pasto abbondantissimo costituito da fritture, alimenti grassi, salse e intingoli ovvero da piatti che richiedono una lunga e laboriosa digestione. Se invece il bambino ha mangiato una porzione di verdura accompagnata da pesce o carne può entrare in acqua anche subito dopo pranzo.

La regola è semplice: più il pasto è leggero, meno tempo occorre per digerirlo.

E allora, se i bambini sono vivaci e sempre smaniosi di entrare in acqua, perché appesantirli con pasti grassi ed elaborati? Meglio evitare piatti troppo ricchi e conditi (la pasta al ragù, la parmigiana di melanzane, panini molto farciti) e preferire invece piccole porzioni di piatti leggeri che danno energia senza impegnare troppo l’apparato digerente (un’insalata mista, un pezzetto di focaccia, una pasta al pomodoro crudo, un piccolo filetto di pesce alla griglia).

Si deve cioè evitare lo sbalzo termico a cui lo esporrebbe tuffarsi o immergersi di colpo. Sempre per questa ragione, il bambino non dovrebbe fare il bagno quando è accaldato e sudato: prima di entrare in acqua, sia pure gradualmente, dovrebbe rinfrescarsi all’ombra.

Che cosa fare se viene una congestione?

Se si manifestano i sintomi della congestione, portate il bambino in un luogo fresco e ventilato, ad esempio sotto l’ombrellone o un gazebo, sdraiatelo e sollevategli le gambe, in modo da far defluire il sangue verso il cervello, tenendo però la pancia protetta dal freddo, in modo da ristabilire la corretta situazione termica a livello addominale.

Anche se non ci sono linee guida ufficiali sul tema “bagno dopo mangiato” e anche se la (poca) letteratura scientifica in merito sembra rassicurante, è sempre bene avere un atteggiamento prudente. La possibilità di un malore c’è.

Per evitare problemi, basta seguire alcune semplici regole:

  • aspettare la fine della digestione per i pasti più elaborati;
  • evitare sbalzi di temperatura eccessivi, per esempio ritardando il bagno se l’acqua è molto fredda;
  • immergersi sempre in modo graduale;
  • prestare molta attenzione ai bambini in acqua.