Colpi di sole e colpi di calore nei bambini: come riconoscere i sintomi e cosa fare
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Finalmente in vacanza. Sole. Mare. Montagna. Ma bisogna stare attenti perché l’estate porta con sé anche alcune pericolose insidie. Il sole offre numerosi benefici, ma occorre sempre prenderlo a piccole dosi e con le giuste precauzioni. Un problema di fronte al quale ci si imbatte durante le vacanze è l’insolazione, o colpo di sole, causata da una protratta ed eccessiva esposizione diretta ai raggi solari. Nei bambini può essere un disturbo molto frequente, soprattutto quando il sole è alto e le temperature si fanno decisamente elevate.
L’insolazione è uno stato di malessere generale, provocato dal fatto che l’organismo non riesce a mantenere in equilibrio la propria temperatura a fronte di un innalzamento eccessivo di quella esterna.
I bambini sono soggetti particolarmente a rischio, soprattutto se di età inferiore ai 2 anni, in quanto la loro regolazione termica non è ancora del tutto sufficiente a causa della scarsità delle riserve organiche di acqua.
Ma quali sono i sintomi dell’insolazione? I principali sintomi sicuramente sono:
- Sete intensa;
- Possibile aumento della temperatura corporea;
- Pelle molto calda e secca;
- Eritema sulla cute con formazione di bolle e nei casi più gravi eruzioni pruriginose o brucianti;
- Occhi arrossati e lacrimazione abbondante;
- Senso di malessere generale e debolezza, e nei casi più gravi perdita di conoscenza.
Nel caso si verifichi il colpo di sole la prima cosa da fare è rinfrescare il bambino e spostarlo in un luogo fresco, farlo sdraiare e sollevargli le gambe in modo tale da favorire il ritorno venoso al cuore. Fargli assumere acqua a temperatura ambiente a piccoli sorsi e rinfrescare la pelle con un impacco freddo o un asciugamano bagnato. In caso di comparsa di febbre superiore ai 38° somministrare un antipiretico, quale il Paracetamolo o l’Ibuprofene.
Ma ovviamente trattandosi di bambini, e in presenza di sintomi importanti, è consigliabile consultare sempre il pediatra.
Il colpo di sole può purtroppo essere anche severo e perciò non va sottovalutato soprattutto nei bambini con malattie croniche. È quindi fondamentale prevenirlo tenendo i bambini piccoli lontani dal sole, quando fa troppo caldo, negli orari più a rischio (dalle 10 alle 16 o talora fino alle 18, dipende dalla latitudine), prediligendo i luoghi più freschi e assicurando una buona idratazione. Bisogna, inoltre, prestare attenzione agli indumenti preferendo abiti larghi e freschi di tessuti naturali (cotone e lino), che permettono una maggiore traspirazione, e dai colori chiari, che respingono i raggi solari. Bisognerà altresì evitare di fare troppa attività fisica con le alte temperature rimandando i giochi all’aperto nelle ore più fresche del tardo pomeriggio.
Il bambino va esposto al sole diretto con prudenza e solo dopo i primi sei mesi di vita.
I raggi solari sono molto utili perché favoriscono la produzione di vitamina D, ma l’esposizione deve avvenire in maniera graduale. Bisogna utilizzare sempre creme solari a schermo totale nei piccolissimi e ad alta protezione 50 + nei grandicelli perché l’esposizione non protetta può causare eritemi solari o ustioni, e creare danni irreversibili alla pelle. È importante anche rinnovare spesso l’applicazione della crema protettiva in modo particolare dopo il bagno in mare (che comunque deve essere seguito sempre dalla doccia con acqua dolce) Importante, inoltre, bagnare spesso la testa e rinfrescare tutto il corpo con acqua fresca., così come è necessario aumentare l’apporto idrico per reintegrare i liquidi persi tramite la sudorazione. In caso di caldo intenso possono essere utili bevande che contengono sali minerali. Ma la prevenzione inizia a tavola privilegiando una dieta ricca di frutta e verdura.